La “sindrome da rientro” o come viene definita dagli anglosassoni “vacation-blues”, è una condizione di malessere psicologico e fisico che si avverte a fine estate e deriva dal rientro nella routine di tutti i giorni. Più precisamente quel susseguirsi di impegni e di scadenze da rispettare che si sostituisce ai ritmi, luoghi ed attività gratificanti dei periodi di vacanza.
“Questo disturbo dell’adattamento – afferma Federica Faustini, psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman – può presentarsi con diversi sintomi, anche perché per molti il rientro dalle vacanze non è più associato solo al pensiero di smaltire pratiche lasciate in sospeso e di riorganizzare la routine famigliare, ma anche al pensiero per il futuro.
Quali sono i sintomi?
“Irritabilità, stanchezza profonda, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, mal di testa e perdita di peso, sono alcuni dei sintomi più frequenti, precisa la psicologa”.
Chi è maggiormente colpito da tale sindrome?
Secondo uno studio spagnolo – specifica l’esperta – la categoria di persone più colpite dalla sindrome da rientro è quella dei giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 40 anni.
Ecco alcuni consigli per affrontarla al meglio:
- riprendere con gradualità le attività lavorative;
- iniziare ad affrontare gli impegni a partire dai meno complessi;
- stilare una lista di priorità per organizzare il carico di lavoro;
- praticare attività fisica: lo sport, anche una semplice camminata a passo sostenuto, facilita il rilascio di endorfine a favore del buonumore;
- dedicare del tempo alla cura di sé;
- fare la pausa pranzo all’aria aperta per godere di tutta l’energia solare e questo perché il passaggio dalla luce del sole in spiaggia o in montagna a quella artificiale dell’ufficio, infatti, può mettere a dura prova il corpo e la mente”.