L’intimità di coppia può essere profondamente compromessa durante i percorsi di fecondazione assistita.
“La sessualità infatti – precisa Federica Faustini, psicologa e psicoterapeuta e responsabile area psicologia del centro B-Woman – passa da un soddisfacimento di un desiderio ad un mero atto procreativo in cui sono i giorni più fertili a definire quando avere rapporti sessuali ed è proprio quel “doverlo fare” a minare l’intimità di coppia. Va detto che un calo del desiderio è comunque fisiologico e non deve far paura ma è molto importante tirare fuori, in tempi brevi, il proprio disagio affinchè questa situazione non comprometta in maniera profonda la relazione di coppia”.
Quali sono gli errori da evitare?
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Proteggere l’altro non manifestando il disagio che si prova nell’avere rapporti sessuali mirati. La mancata comunicazione nella coppia, infatti, favorisce le incomprensioni e aumenta le discussioni fini a se stesse non permettendo di trovare altre modalità di affrontare il problema. Pensando di proteggere l’altro in realtà ci si sta negando dalla possibilità di trovare altri modi di vivere la sessualità.
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Pensare che la qualità della relazione dipenda soltanto dalla qualità dei rapporti sessuali. Durante la vita di coppia la sessualità può subire dei cambiamenti che sono influenzati dalle esperienze che la coppia sta vivendo. Modifiche nella vita sessuale di chi sta facendo un percorso di procreazione medicalmente assistita sono fisiologiche ma è bene esplicitare all’altro quello che si sente senza vergogna o pretese.
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Pensare che una difficoltà di erezione del proprio compagno stia a significare che la relazione di coppia sia in pericolo. Il percorso di fecondazione assistita genera molta ansia facilitando un aumento dell’adrenalina inibendo in alcuni casi la capacità di erezione di un uomo.
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Credere che la qualità dei rapporti sessuali venga misurata in funzione alle proprie capacità riproduttive. La sessualità è un atto relazionale nel quale l’amore e la passione per l’altro sono indipendenti da una possibilità riproduttiva.
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Credere che una diminuzione nella frequenza dei rapporti sessuali nasconda altre problematiche. Il percorso di procreazione medicalmente assistita può togliere spontaneità all’atto sessuale ma questi cambiamenti possono essere più che leciti in chi sta vivendo un evento paranormativo profondamente stressante”.
Cosa fare?
“Com’ è immaginabile – conclude la Dr.ssa Faustini – il percorso PMA può influenzare pesantemente la sessualità di coppia ma è nel dialogo, nel confronto e nella capacità di trovare delle soluzioni creative e flessibili che si può pensare ad una nuova forma di intimità”.