Quando il passato influenza il presente: come i traumi pregressi possono condizionare il percorso di PMA

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Il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è già, di per sé, un’esperienza emotivamente intensa e talvolta stressante. Tuttavia, quando si affronta questo processo con un passato segnato da traumi non elaborati, le difficoltà possono amplificarsi in modi spesso sottovalutati.

La Dr.ssa Giulia Piergallini, psicoterapeuta del Centro B-Woman, in questo articolo ci parla di come i traumi pregressi possono condizionare il percorso di PMA.

I traumi del passato 

I traumi pregressi, che possono includere esperienze di aborti, perdite importanti o altri eventi, lasciano un’impronta profonda sulla psiche umana. Il cervello traumatizzato vive in uno stato di allerta costante, anche quando la minaccia non è più presente, influenzando direttamente la capacità di gestire nuove situazioni di stress. Nel contesto della PMA, questo può risultare particolarmente pericoloso.

Quando il trauma non è stato elaborato adeguatamente, il cervello rimane imprigionato in una sorta di ciclo emotivo, in cui le nuove sfide – come le incertezze e i fallimenti tipici del percorso di PMA – vengono vissute non come eventi separati, ma come una continuazione del trauma originario.

È come se la mente non fosse in grado di distinguere il passato dal presente, aumentando il rischio di rivivere le emozioni negative associate ai traumi precedenti.

La vulnerabilità durante il percorso di PMA 

Uno degli aspetti più rilevanti in questo contesto è la vulnerabilità del cervello già traumatizzato. Durante il percorso di PMA, l’ansia, il timore di un fallimento o la possibilità di una nuova perdita possono mettere a dura prova la capacità di resistenza emotiva, generando reazioni sproporzionate o addirittura ostacolando il successo del trattamento.

Studi neuroscientifici hanno dimostrato che un trauma passato può alterare il modo in cui il nostro sistema nervoso reagisce agli eventi stressanti: il corpo rimane “sintonizzato” sulla minaccia, aumentando i livelli di cortisolo e attivando costantemente la risposta di “lotta o fuga”.

Questo stato prolungato di stress cronico può avere un impatto significativo sulla salute fisica e sulla fertilità stessa.

La componente simbolica

Inoltre, c’è un’importante componente simbolica da considerare. La PMA rappresenta per molte coppie una possibilità di realizzazione, di vita e speranza.

Tuttavia, per chi ha subito traumi significativi, questo percorso può attivare un conflitto interiore. La paura della perdita e del fallimento può diventare così opprimente da bloccare il processo stesso, con il rischio di innescare una sorta di “autoprotezione emotiva” che limita la capacità di lasciarsi andare e accettare l’esito, qualunque esso sia.

L’importanza del supporto psicologico 

Per questi motivi, è fondamentale che le coppie che si apprestano ad affrontare un percorso di PMA e che hanno vissuto eventi traumatici in passato, ricevano un adeguato supporto psicologico.

Lavorare sui traumi, elaborare il dolore e il lutto pregresso non significa “cancellare” ciò che è accaduto, ma trasformarlo in qualcosa di gestibile e sopportabile. Solo così si può creare uno spazio emotivo sicuro in cui affrontare le difficoltà del presente senza essere intrappolati dalle ombre del passato.

 


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