Procreazione Medicalmente Assistita: quando ci si sente troppo vecchi

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Molte persone che si approcciano ai trattamenti di Fecondazione Assistita dopo i 40 anni si chiedono se sia giusto fare un figlio a questa età. Non esiste una risposta univoca, poiché vanno considerati elementi come l’età dell’altro partner, la rete sociale, la situazione economica e le possibilità di supporto familiare.

In questo articolo la Dott.ssa Valentina Berruti approfondisce l’argomento.

L’età media delle donne che accedono ai trattamenti di PMA 

Negli ultimi anni, il trend è cambiato. Secondo una relazione al Parlamento del Ministero della Salute, l’età media delle donne che si sottopongono a un trattamento di fecondazione assistita con ovociti donati è di 41,8 anni. Questo indica che molte donne hanno dovuto rimandare la maternità per motivi che vanno dalla realizzazione personale alla difficoltà di trovare una relazione stabile quando si è concentrati su altri aspetti della vita.

Il ritardo nel progetto genitoriale genera spesso rimpianti per non averci pensato prima e sensi di colpa per scelte che, col senno di poi, vengono giudicate sbagliate, poiché con l’aumentare dell’età diminuisce la fertilità e la probabilità di concepire naturalmente.

Fino a che età è giusto considerare la possibilità di avere un figlio?

Una delle domande più frequenti che ascolto in terapia è fino a che età sia giusto considerare la possibilità di avere un figlio. Il mio compito non è dare una risposta, ma capire cosa significhi per quella coppia avere un figlio e quanto l’età avanzata possa influenzare la relazione genitoriale. Ad esempio, la nostra società pone dei limiti per l’adozione, stabilendo che tra l’adottando e il futuro genitore non ci debba essere una differenza di età superiore ai 45 anni. Nella fecondazione assistita, il limite di buon senso è fissato a 50 anni. È importante comprendere cosa sia realmente giusto per il futuro figlio.

È altrettanto fondamentale che la coppia sia d’accordo nella scelta di avere un figlio tardi e sia consapevole dei limiti non solo pratici, ma anche psicologici.

Il discorso è complesso e non si può semplificare affermando che superata una certa età non sia possibile avere figli. In Italia, l’età media di vita è di 82,4 anni (dati ISTAT 2020), ma questo dato non può essere preso come riferimento per fare un figlio.

Da un punto di vista psicologico, va compreso come la coppia viva l’idea di avere un figlio in età avanzata.

Una valutazione onesta delle proprio motivazioni, risorse e capacità è fondamentale

In definitiva, la decisione di diventare genitori dopo i 40 anni dipende dalle circostanze individuali e dalle risorse disponibili per garantire il benessere dei figli. Una valutazione attenta e onesta delle proprie motivazioni, risorse e capacità è fondamentale, così come l’apertura a ricevere supporto da professionisti della salute mentale, se necessario, per affrontare eventuali preoccupazioni o ansie.

Non è raro incontrare coppie in terapia che mi chiedono se sia giusto decidere di avere un figlio tardi e con una tecnica di fecondazione assistita. La risposta va cercata nelle loro motivazioni profonde e nella loro capacità di affrontare le sfide che questa scelta comporta. Va compreso il significato di questa domanda e se la coppia considera la propria età un limite o una risorsa.


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