Pasqua è sinonimo di buona tavola. Come mantenere la forma senza perdere il gusto della festività?
I consigli della biologa nutrizionista Gemma Fabozzi
In primis, verdure come ‘scudo’ delle abbuffate, crude o da contorno, scegliendo in particolare quelle dal gusto amaro.
Il Pranzo di Pasqua
Antipasto
Possiamo preparare un pinzimonio di finocchio, sedano, cetriolo o misto con semplice olio e limone o, soluzione più sfiziosa, frullare un avocado con un filo d’olio EVO e del limone spremuto per fare il pieno di grassi buoni antinfiammatori.
Pranzo di carne
Se optiamo per un pranzo principalmente a base di carne, come contorno prediligere verdure amare. Meglio se crude e scegliere tra rucola, puntarelle, indivia belga o riccia, radicchio, oppure optare per un carpaccio di carciofi crudi (solo il cuore per evitare di avere come effetto collaterale del gonfiore addominale). Sono verdure ricche di inulina, sostanza molto efficace nel detossificare l’organismo e in particolare il fegato, che in questo modo potrà gestire meglio gli zuccheri che introdurremo durante il pranzo di Pasqua o di Pasquetta.
Primo piatto
Nel caso in cui il piatto principale sarà un primo, come la classica lasagna, allora possiamo optare per una verdura sempre amara, ma ripassata in padella con olio, aglio e un pizzico di peperoncino a crudo sul piatto per sfruttare il contenuto di vitamina C e di capsaicina, dalle documentate capacità di bruciare grassi e stimolare il metabolismo, che altrimenti verrebbero inattivati dal calore.
Importante
Scegliere tra primo e/o pane che dovrà essere rigorosamente tostato e tra frutta e/o dolci.
Se si sceglie la frutta si può preparare una grande coppa di fragole con gocce di limone, ricche di vitamina C e iodio, un aiuto per la digestione agevolando sia la funzionalità del fegato, che del pancreas.
Se si preferisce un dolce, si possono utilizzare le fragole come spuntino funzionale, accompagnandole con due-tre cucchiai di panna montata fresca senza zucchero, che rallenta l’assorbimento degli zuccheri e abbassa l’indice insulinemico.
No al digiuno a cena
La sera dopo il pranzo di Pasqua, evitare di saltare la cena per non passare bruscamente da una condizione di iperglicemia a una di ipoglicemia.
Meglio due verdure una cotta ed una cruda: es. insalata di finocchi conditi olio, limone e 100g di olive verdi e una cicoria ripassata in padella con olio, aglio e peperoncino a crudo sul piatto.
Infine, possiamo concludere il pasto con una tisana che aiuti il nostro fegato come quella di foglie di cardo o, in altenativa, semi di cardo da far bollire 10 minuti.
Come scegliere il cioccolato?
NO ai cioccolatini comuni e snack vari al cioccolato.
SI al cioccolato fondente grazie alle innumerevoli proprietà delle fave di cacao, ricche di vitamine e minerali e, cosa ancora più rilevante, contengono grandi quantità di antiossidanti, flavonoidi e polifenoli che fungono da protezione contro i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule, ma anche di alcune patologie.
Regola d’oro
La cioccolata deve essere fondente con cacao >80%. Attenzione quindi all’etichetta: ci deve essere solo pasta di cacao-burro di cacao (>80%); zucchero e no lecitina di soia. Ottimo è il cacao crudo, ottenuto da fave non tostate.
Il cioccolato crudo è una fonte eccellente di sostanze antiossidanti e ne contiene in quantità addirittura maggiori rispetto al cioccolato tradizionale. Si possono trovare ottime uova di pasqua con questo tipo di cacao.
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