“Quando si parla di dieta – spiega Giulia Verdone, dietista del centro B-Woman specializzata in nutrizione clinica, nutrizione in oncologia, nutrigenetica, e educazione alimentare – questo termine viene spesso associato solo ad un processo di dimagrimento o corretto stile di vita. Tuttavia, non è sempre così, e sappiamo bene che il rapporto fra alimentazione e salute è strettamente collegato.
Quando si soffre di particolari patologie, alimentari e non, è necessario impostare e seguire un programma alimentare altamente personalizzato. Per ‘dieta in patologia’ si intende un programma dietetico elaborato sulla persona in risposta a particolari esigenze cliniche. Ad ogni disturbo o condizione patologica, corrisponde un possibile piano nutrizionale che deve essere elaborato per ogni specifico paziente da un professionista. Non parliamo solo di scelta degli alimenti, ma anche della combinazione degli stessi e di tecniche di cottura specifiche”.
Esempio pratico
“Se per un paziente che soffre di reflusso o gastrite, ad esempio – aggiunge la Dr.ssa Verdone – è altamente sconsigliato consumare ortaggi bolliti, diverso sarà per il paziente affetto da insufficienza renale cronica, il quale si gioverà della bollitura riducendo così gli ossalati ed evitare di sovraccaricare i reni. La malattia renale è una di quelle patologie la cui progressione può essere agevolata fortemente da un regime alimentare corretto. In altre patologie croniche come quelle cardiovascolari o nel diabete, la dieta è considerata parte fondamentale della terapia di guarigione. Ecco perché le linee guida alimentari sono un punto di partenza importante, ma alle volte non bastano e spesso un’interpretazione errata delle stesse, fatta da soli, può portare a squilibri importanti”.
L’importanza della nutrizione clinica di precisione
“La nutrizione clinica di precisione, quindi, – conclude Giulia Verdone – è uno strumento fondamentale per la prevenzione e la cura di molte patologie con il fine di contrastare gli effetti collaterali delle cure, detossificare l’organismo, fortificarlo e agevolarlo nella lotta contro la malattia.
Ecco alcuni esempi:
• malattie gastriche (acidità, gastrite, reflusso gastroesofageo);
• malattie intestinali (disbiosi, malassorbimenti, malattia diverticolare)
• patologie autoimmuni (celiachia, tiroiditi, morbo di Chron, rettocolite ulcerosa)
• allergie o intolleranze alimentari;
• dislipidemie (ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia)
• iperinsulinemie e diabete;
• sindrome metabolica;
• disturbi della tiroide;
• malattie cardiovascolari ed ipertensione;
• insufficienza renale;
• patologie oncologiche
“Quello che per un individuo è cibo, può essere veleno per un altro” (Lucrezio)
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