Molte persone che ricevono una diagnosi di infertilità affrontano sentimenti intensi di dolore e frustrazione, spiega la psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman Valentina Berruti
“Sebbene sia normale sperimentare queste emozioni, è fondamentale cercare di dare loro un significato all’interno della propria storia personale. È innegabile – continua la psicologa – che la società contemporanea ci illuda con l’idea che possiamo controllare ogni aspetto della nostra vita. Come afferma Céline Lafontaine nel suo libro “La Società Postmortale”, spesso siamo ingannati dall’illusione di avere il controllo totale sulle nostre vite e di poter ottenere tutto ciò che desideriamo tramite la tecnologia. Questa illusione si estende anche al concetto che, se ci comportiamo bene, dovremmo essere ricompensati con risultati positivi. Tuttavia, la realtà è diversa. La vita, infatti, precisa la Dr.ssa Berruti, può riservarci sfide inaspettate, ma sta a noi costruire una narrazione che dia un senso alle nostre esperienze. In questo, l’infertilità ci mette di fronte a una delle paure più profonde dell’essere umano: la paura della morte”.
Cosa può insegnarci l’infertilità se scegliamo di guardarla da una prospettiva diversa?
“Molte coppie che si trovano ad affrontare l’infertilità esprimono il timore di non lasciare nulla di sé alle generazioni future a causa dell’impossibilità di concepire un figlio. Questo modo di affrontare la diagnosi, spiega l’esperta, può essere pericoloso, poiché non dovremmo permettere a qualcosa su cui non abbiamo controllo di definirci. Tuttavia, l’infertilità può insegnarci molto se scegliamo di guardarla da una prospettiva diversa. Ci insegna che nella vita possono verificarsi eventi imprevisti e che il concetto stesso di genitorialità può richiedere una revisione. Ci fa comprendere, però, che è possibile perseguire il desiderio di diventare genitori attraverso percorsi alternativi, mantenendo intatta la bellezza di questo progetto. L’infertilità ci mette di fronte ai nostri limiti e ci spinge ad accettare la realtà, riflettendo sul significato intrinseco della genitorialità. Ci fa inoltre capire che la nostra capacità di generare valore nella vita è indipendente dalla nostra capacità di procreare. Essere generativi, infatti, significa essere resilienti di fronte agli eventi che potrebbero farci sentire inadeguati o sbagliati”.
“Riflettendo sull’infertilità in questo modo, conclude la dottoressa, possiamo imparare a superare le nostre paure e ad accettare le sfide che la vita ci presenta, trasformandole in opportunità di crescita personale e di comprensione più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda”.