Da gennaio 2023 B-Woman è ancora più vicina ai pazienti.
Con la rubrica ‘La posta di B-Woman’, risponderemo alle vostre domande su tematiche legate alla psicologia e alla sessuologia. Inoltre, una volta al mese apriremo un box domande su Instagram, dove potrete ottenere una risposta immediata.
Domanda
Cara dottoressa, mi chiamo Francesca e ho 38 anni. Le scrivo perché sono 2 anni che cerco una gravidanza e credo sia arrivato il momento di prendermi cura anche delle mie emozioni. Negli ultimi 8 mesi ho eseguito
due fecondazioni omologhe con 4 transfer andati male e devo approcciarmi ad una terza ICSI omologa. Il problema è che non riesco a smettere di confrontarmi con le mie amiche fertili che hanno avuto figli senza problemi e con le quali continuo a frequentarmi anche se sto sempre più male.
Cosa fare? Mi piacerebbe allontanarmi da tutto ma mio marito la pensa in modo diverso. Vorrei parlare apertamente della mia infertilità alle mie amiche ma ho il timore di non essere compresa. Cosa devo fare?
Risponde la Dott.ssa Valentina Berruti, psicologa e psicoterapeuta esperta nel supporto alle coppie infertili.
Risposta
“Cara Francesca,
innanzitutto grazie per il suo messaggio che esprime un tema e un vissuto che, purtroppo, molte donne con diagnosi di infertilità vivono frequentemente. Ci tengo a rassicurarla sul fatto che i suoi sentimenti sono normali e fanno parte di quello che noi psicologi chiamiamo: elaborazione del lutto per l’infertilità che definisce il dolore e il senso di mancanza per un figlio che si desidera fortemente. Il senso di inadeguatezza, e anche una sorta di invidia, sono normali e non deve sentirsi in colpa per questi
sentimenti. Cosa fare allora con le amiche fertili?
Per prima cosa bisogna ascoltarsi. È fondamentale capire dove siamo nel processo di elaborazione del lutto per l’infertilità. Nel suo caso, se il dolore è ancora molto forte, è importante capire come gestirlo con le amiche. Nella maggior parte dei casi può essere utile parlarne con loro e esprimere che siamo felici per quello che stanno vivendo ma che si hanno delle grandi
difficoltà a partecipare a degli eventi come feste o battesimi perché non fanno altro che acuire l’angoscia per la condizione in cui ci si trova. Nel caso non sia possibile parlarne, è importante allontanarsi da questi eventi anche con una scusa perché è prioritario prendersi cura del proprio dolore. Se il partner non è d’accordo è bene parlargliene per trovare una soluzione che faccia sentire comodi entrambi. Questo non vuol dire escludere dalla propria vita tutte le amiche fertili ma soltanto darsi il tempo di curare le ferite interiori. Ciò che però è prioritario, in questi casi, è evitare di fare confronti. Fare i confronti è il primo passo per rendersi infelici. Ciascuno ha la sua storia e non è detto che una strada più impervia non ci porti
dove desideriamo. Ogni storia è unica e cercarla negli altri è una perdita di tempo che non dà valore alla nostra unicità. Coraggio. Se eviterà il confronto si darà la possibilità di stare meglio e potrà osservare che nella sua vita esistono già delle cose di cui essere felice“.