Le Pesche sono un frutto conosciuto e coltivato fin dai tempi antichi nelle civiltà cinesi.
Il loro nome venne dato dagli antichi Romani che scoprirono questo frutto nelle zone della Persia da cui appunto il nome di Prunus persica
I vari tipi di pesca
Esistono moltissime varietà di pesca, afferma la biologa e nutrizionista del centro B-Woman Martina Deleuse le quali vengono classificate secondo diversi criteri.
Il modo più comune di distinguerle è quello di identificare il colore della polpa e definirle a pasta gialla o a pasta bianca.
I frutti sono drupe carnose ricoperte da una buccia vellutata o glabra. La polpa è piuttosto compatta con un gusto misto tra l’acidulo e lo zuccherino. Questo è dovuto soprattutto al loro alto contenuto in etilene e sorbitolo. Il primo un gas naturale prodotto nei processi di maturazione ed il secondo uno zucchero naturalmente presente in questo frutto meglio definito come alditolo, cioè un alcol del glucosio.
Per questo motivo, precisa la nutrizionista, le pesche sono scarsamente raccomandate in soggetti che soffrono di fermentazioni intestinali poiché il loro contenuto in sorbitolo, zucchero fermentabile, potrebbe portare ad un fastidioso accumulo di gas nel lume intestinale.
La pesca saturnina a pasta bianca
La pesca Saturnina o Tabacchiera così chiamata per via della sua forma schiacciata che ricorda il pianeta Saturno così come appare nel Sistema Solare o una tabacchiera, il contenitore per tabacco, ha proprietà molto simili a quelle della pesca classica ma rispetto a quest’ultime possiamo considerare la sua produzione come di nicchia e prodotto di maggiore qualità, precisa l’esperta.
In Italia la sua produzione iniziò in Sicilia alle pendici dell’Etna negli anni ’50 del Novecento, oggi ritroviamo colture in Emilia Romagna e nelle Marche. Negli anni è stata classificata come presidio Slow Food per proteggere la sua produzione da eventuali trattamenti dovuti alle tecniche della moderna agricoltura e per favorirne la commercializzazione.
Le proprietà delle pesche saturnine a pasta bianca
Le pesche Saturnine sono povere di sodio, grassi e zuccheri e ricche in micronutrienti come Iodio, Vitamina A e C e acqua di vegetazione.
Questa varietà a pasta bianca costituisce un ottimo stimolo epatico, proprio per il contenuto in Vitamina A, e un ottimo stimolo tiroideo per il contenuto in Iodio. L’effetto sinergico di entrambi i metabolismi conferisce alla pesca Saturnina anche proprietà drenanti come stimolazione secondaria.
Utili anche per i pazienti diabetici
Questa varietà a pasta bianca essendo ricca in Iodio ed acqua di vegetazione e povera di zuccheri può essere usata, con moderazione, anche nel paziente diabetico.
Utile aiuto per la donna durante il percorso di PMA
Tutte queste proprietà possono essere di grande aiuto nella donna durante un percorso di Fecondazione Medicalmente Assistita, poichè se associata ai giusti alimenti potrà essere un valido aiuto nei periodi di stimolazione ormonale al fine di limitare gli effetti indesiderati dei trattamenti medici, quali gonfiore, ritenzione idrica e rallentamento del transito intestinale agevolando le funzioni del fegato, organo deputato alla gestione e allo smaltimento degli ormoni sessuali.
Come consumarle
•a fine pasto in associazione con una verdura cruda da pinzimonio e carne o pesce ai ferri;
•a fine pasto in associazione a cibo fritto rigorosamente in Olio di Oliva Extra-Vergine.
Fonti:
Arcari Morini D, D’Eugenio A, Aufiero F. Il Potere Farmacologico Degli Alimenti. Bioterapia Nutrizionale: l’applicazione Pratica. Red Edizioni, Milano. 2005.
Cappelli P, Vannucci V. Principi di Chimica degli Alimenti. Zanichelli, 2016.