“Il trauma persistente dell’infertilità”: articolo del New York Times
“Il trauma persistente dell’infertilità” è il titolo di un articolo uscito sul New York Times la scorsa settimana che sottolinea quanto sia importante l’accompagnamento psicologico durante un percorso di fecondazione assistita (PMA), perché anche quando termina con un lieto fine e la nascita di un bambino sano, la lunga ricerca della gravidanza può giocare brutti scherzi…
Nell’articolo del New York Times, Regina Townsend – fondatrice di “The Broken Brown Egg” una comunità online e un’organizzazione di sensibilizzazione per sostenere le donne di colore che combattono l’infertilità – racconta in prima persona come ha vissuto l’infertilità e come l’infertilità possa influenzare la salute fisica e mentale in modi insidiosi e talvolta duraturi.
Secondo la Townsend “l’infertilità cambia il modo in cui vedi te stesso e il mondo” … “Ti abitui a vivere in uno stato costante di fluttuante disperazione e speranza. E questo non si spegne quando e se rimani incinta. Non si spegne quando senti o vedi il battito cardiaco” “A sei mesi dalla maternità – continua la Townsend – mi sentivo come se fossi nelle sabbie mobili. Avevo superato l’infertilità, superato un’adozione fallita, mi ero fatta strada attraverso I.V.F. e un parto cesareo. Avrei dovuto sentirmi invincibile, ma invece ero insensibile”.
Regina Townsend conclude il suo racconto specificando che è stato il suo terapista ad aiutarla a capire che quello che stava provando era solo una depressione post partum accentuata dallo stress del trattamento per l’infertilità.
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Fonte: Articolo del 23 ottobre del New York Times