Il Peperoncino è forse la spezia più conosciuta al mondo, una delle più antiche. In tutti questi millenni, il peperoncino è stato utilizzato come frutto sacro, come medicina, come afrodisiaco, come strumento di magia e di tortura e come grande insaporitore. Abbinato ai fagioli, ma anche al cioccolato.
La storia del peperoncino
Le testimonianze più affascinanti vengono da Cerèn, un villaggio Maya nell’America centrale, distrutto nel 595 d.C. dalla eruzione del vulcano Loma Caldera. Il villaggio, oggi patrimonio dell’UNESCO è diventato una sorta di “Pompei delle Americhe” che, sepolte sotto la cenere, ci ha conservato le testimonianze di una vita quotidiana in cui il peperoncino era protagonista: dava sapore a cibi che non ne avevano, conservava la carne quando i frigoriferi non c’erano, con le sue proprietà disinfettanti era di aiuto alle popolazioni dei paesi caldi.
Dal punto di vista nutrizionale, il peperoncino è il frutto di alcune varietà piccanti del genera Capsicum ed è ricco di vitamina C, presente in notevoli quantità, vit. A, B2, E, K. Tra i minerali possiede una quota significativa di rame e potassio. La sostanza che gli conferisce il gusto piccante e l’alcaloide Capsaicina.
Differenze con il pepe
Nonostante il suo gusto intenso e piccante ricordi quello del pepe, non deve essere confuso con quest’ultimo! Mentre il pepe stimola il fegato in modo abbastanza intenso attraverso un’azione irritativa ai limiti della tossicità, il peperoncino invece non ho nessuna controindicazione
Scopriamo insieme le sue proprietà
✅ disinfettante;
✅ cicatrizzante;
✅ antifermentativo intestinale;
✅ antivirale;
✅ aumenta la vascolarizzazione;
✅ facilità gli scambi cellulari di membrana accelerando, dunque, i processi metabolici.
Quando usarlo
✅ per accelerare i processi di transito intestinale;
✅ in aggiunta a pietanze potenzialmente fermentative quali legumi, broccoletti, cavolfiore etc. per le sue proprietà antifermentative;
✅ come conservante nelle pietanze che si vogliono tenere per più giorni;
✅ nella fase successiva a quella acuta di patologie come la rettò colite ulcerosa o del morbo di Crohn per le sue proprietà cicatrizzanti, disinfettanti ed antiemorragiche;
🚫 patologie renali, in quanto ricco di sostanze azotate;
🚫 stomatiti e infiammazioni del tratto esofageo;
🚫 nella fase acuta della rettò colore ulcerosa;
🚫 ipertensione.
Come utilizzarlo
A crudo sul piatto a cottura ultimata, in modo da non perdere parte dei componenti sensibili al calore come la capsaicina;
Avendo l’accortezza di frantumare i semi, altrimenti superano la barriera gastrica e vengono eliminati intatti.
Fonti
1.Arcari Morini D., D’Eugenio A., Aufiero F. Il potere farmacologico degli alimenti. Ed. Red, Milano 2005.
2. M.T. Murray. Il potere curativo dei cibi. Ed. Red, Milano 2003.