Il carciofo è una pianta erbacea comunemente utilizzata per l’alimentazione umana, ciò che viene principalmente consumato è il fiore.
“I nutrienti principali presenti nel carciofo – spiega Martina Deleuse, biologa nutrizionista esperta in ferilità, PMA e gravidanza – sono la cinarina, sostanza con effetto detossicante che lavora molto bene a livello epatico, ed il ferro, la cui biodisponibilità varia molto a seconda delle modalità di cottura dell’alimento.
Anche l’inulina, uno zucchero non assimilabile dalla mucosa intestinale, è presente in alta percentuale nel carciofo. In questo caso la trasformazione dello zucchero in cottura rende l’inulina assimilabile, per tale motivo il carciofo cotto risulta meno adatto nell’alimentazione della persona diabetica che beneficerà maggiormente dell’uso del carciofo crudo.
Tra le varie componenti del carciofo – continua la nutrizionista – troviamo potassio, calcio, magnesio, flavonoidi e fitosteroli. Quest’ultimi hanno un’azione ormono-simile e ipocolesterolemizzante.
Il consumo del carciofo infatti aumenta sia l’escrezione del colesterolo attraverso la bile sia accelerando la conversione dello stesso in acidi biliari. Questo è reso possibile dal forte stimolo che i nutrienti in esso presenti effettuano sulle cellule epatiche.
Per tale motivo – precisa la Dr.ssa Deleuse – risulta molto utile il suo impiego in tutte le situazioni che richiedono un forte supporto epatico, come durante il periodo di stimolazione ovarica nella donna durante il percorso di fecondazione assistita in cui è proprio il fegato l’organo deputato alla gestione e allo smaltimento del maggior numero di ormoni circolanti.
Raccomandiamo inoltre – conclude l’esperta – di preferire i fondi del carciofo se si soffre di fermentazione o meteorismo intestinale.”
Come consumarlo
• Carciofo crudo marinato in olio, sale e limone per esaltare la sua funzione epatoprotettiva. L’Inulina in questo caso sarà poco biodisponibile, preparazione quindi adatta anche ai soggetti diabetici;
• carciofo trifolato in olio extravergine d’oliva con prezzemolo e aglio, ferro maggiormente biodisponibile e perciò utile nelle anemie;
• tisana di foglie di carciofo, utile nelle situazioni che necessitano uno stimolo epatico prolungato. Va bollita una grande foglia di carciofo in circa 500ml di acqua. Può essere consumata in purezza o con l’aggiunta di 1 cucchiaino di zucchero di cui un fegato affaticato si giova.
Per per conoscere le prossime date in cui la Dr.ssa Deleuse visiterà ad Umbertide e prenotare una consulenza nutrizionale clicca QUI