Marzo è il mese dedicato alla consapevolezza sull’endometriosi, una patologia infiammatoria cronica della sfera femminile caratterizzata dalla crescita di tessuto simil-endometriale fuori dalla cavità uterina ed elevati livelli di estrogeni.
La Dott.ssa Martina Abodi, biologa Nutrizionista del centro B-Woman, risponde alle domande:
“Come posso migliorare la mia alimentazione durante la stimolazione ormonale e prima del transfer se soffro di endometriosi?”
“Donne con endometriosi che sono in procinto di affrontare un percorso di procreazione medicalmente assistita – spiega la Dr.ssa Abodi – devono essere correttamente informate sull’importanza dell’alimentazione e lo stile di vita. Sappiamo che non esiste un’unica dieta specifica per l’endometriosi, anzi è bene precisare che l’approccio deve essere sempre personalizzato.”
“La patologia, infatti – prosegue la nutrizionista – si può manifestare in varie modalità, anche se troviamo dei punti comuni in diverse pazienti, primo tra tutti la concomitanza di problematiche intestinali. Andando più nel dettaglio, recenti evidenze scientifiche mostrano come un’alterazione nell’equilibrio dei microrganismi intestinali, un fenomeno noto come “disbiosi”, sia statisticamente più frequente in donne con endometriosi. Ciò che non tutti sanno è che alcuni batteri che popolano l’intestino sono responsabili della regolazione dei livelli ormonali in circolo, in particolare dei livelli di estrogeni, e costituiscono il nostro “estroboloma”. Specie batteriche come Escherichia coli, Bacteroides fragilis e Streptococcus agalactiae producono un enzima, la β-glucuronidasi, che favorisce una reazione che coinvolge proprio gli estrogeni (ovvero la deconiugazione dall’acido glucuronico), rendendoli disponibili per essere riassorbiti dall’organismo, e non eliminati. Alterare la composizione dei microrganismi intestinali può potenzialmente contribuire all’estrogeno-dominanza caratteristica della patologia, ed è per questo che curare l’alimentazione e la salute del nostro intestino diventa così fondamentale”.
Dunque l’alimentazione come può aiutare le pazienti con endometriosi, in particolare durante i percorsi di PMA?
“Innanzitutto è particolarmente indicata – spiega la Dottoressa – un’alimentazione anti-infiammatoria ricca di nutrienti anti-ossidanti a supporto del fegato, un organo messo a dura prova durante la stimolazione, in particolar modo in queste pazienti con livelli di estrogeni tipicamente più alti. Un contorno di eccellenza? Indivia belga cruda in insalata con chicchi di melograno, noci, olio extravergine e succo di limone”.
“Inoltre – aggiunge la nutrizionista – in caso di endometriosi è importante garantire un apporto e un assorbimento ottimale di alcuni nutrienti critici per la qualità ovocitaria e il microambiente follicolare. Proteine a elevato valore biologico e di alta qualità come uova biologiche, carni allevate al pascolo e pesce pescato, così come carboidrati complessi a discapito di zuccheri semplici, e grassi sani contenuti nell’olio EVO o nel salmone selvaggio: questi alimenti devono sempre essere presenti a tavola. E non solo: è bene che siano ben associati in modo da comporre pasti completi e bilanciati, attenzionando il carico glicemico e insulinemico che è molto importante per la gestione dell’infiammazione cronica di basso grado”
Prima del transfer quali alimenti sono più indicati?
“Un ultimo punto particolarmente importante per la preparazione al transfer – sostiene la nutrizionista – è garantire la salute intestinale, associata ad un ambiente vaginale ed endometriale ottimale. Come abbiamo visto la composizione dei microrganismi che popolano l’intestino è spesso alterata in caso di endometriosi, e le pazienti possono lamentare gonfiore addominale, alvo alterno e, nei casi più gravi, colon irritabile. Verdure a foglia verde, grassi buoni sopra citati nominati e alimenti fermentati come kefir e yogurt bianco, miso, crauti o altre verdure fermentate, aiuteranno a riequilibrare l’intestino e favorire l’impianto.”
In conclusione, l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nel preparare una donna con endometriosi alla stimolazione ovarica e al transfer embrionario durante un percorso di procreazione medicalmente assistita. La dieta può modulare vari fattori coinvolti nei processi riproduttivi, tra cui la riduzione dell’infiammazione intestinale e la regolazione dei livelli ormonali, oltre a fornire i nutrienti necessari per sostenere l’instaurarsi di una gravidanza sana e arrivare ad un bimbo in braccio.
Fonti
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