La Rubrica “La posta di B-Woman” di febbraio. Risponde il consulente sessuale del centro B-Woman Christian Biondi Lenoci
Domanda
Gentile dottore, siamo una coppia di 35 anni, il nostro rapporto è sempre stato complice e passionale con una forte intesa sessuale.
Da un anno abbiamo iniziato a pensare di diventare genitori, ricorrendo all’aiuto di un medico specializzato. I continui tentativi, il sincronizzare l’orologio, scegliere i giorni giusti ci stanno allontanando. Mi sento stanca, svogliata, prima ci divertivamo molto adesso siamo diventate due entità separate e insoddisfatte. Mi sento davvero confusa.
Risponde il consulente sessuale del centro B-Woman Christian Biondi Lenoci
La sessualità è una parte fondamentale della vita dell’individuo e della coppia ed è particolarmente sensibile alla crisi che deriva dalla diagnosi di infertilità o anche semplicemente dai tentativi falliti di procreare in modo naturale.
I problemi sessuali nello specifico sono comuni nelle coppie infertili. A volte primari, che devono essere valutati prima del processo di riproduzione assistita. Per lo più secondari (disfunzione erettile, desiderio sessuale ipoattivo, diminuzione dell’attività sessuale…), devono essere spiegati e ricercati durante tutto il processo diagnostico e terapeutico.
Il consiglio
È decisamente possibile rimanere amanti complici e motivati al piacere pur affrontando un protocollo medico di PMA.
Un approccio multidisciplinare che parte dalla diagnosi medica fino ad aprire sistematicamente la discussione sulle questioni sessuali, affettive e relazionali è fortemente consigliato per ambire al migliore risultato possibile. Prendersi cura della relazione con l’aiuto di professionisti competenti può essere utile non solo durante i trattamenti di PMA ma anche e soprattutto una volta diventati genitori.