Uno dei momenti più impegnativi e più faticosi dal punto di vista emotivo è quello dell’attesa, attesa dell’esito di fertilizzazione dopo il prelievo ovocitario, attesa dei risultati di diagnosi genetica pre-impianto e soprattutto attesa del risultato dopo il trasferimento embrionale.
È normale che in questa fase nella coppia si alternino vissuti di speranza e timore, ci si trova in bilico tra la fiducia e paura, è un periodo di incertezza in cui dopo tutta la fatica compiuta si teme di tornare a casa “a mani vuote” e di dover ricominciare tutto da capo.
E’ proprio il concetto stesso di attesa ad essere cosi faticoso da tollerare, non c’è modo di prevedere in anticipo quale sarà l’esito.
Come gestire l’ansia dell’attesa
Pertanto un primo aspetto che può essere utile per la coppia in questo periodo , è lavorare sul concetto di accettazione, ovvero accettare ciò che non si può controllare, essere consapevoli di questo significa comprendere che ciascuna coppia ha fatto tutto ciò che fosse in suo poter fare per poter cambiare la situazione e che giunta a questa fase del percorso, non si piò fare altro che accogliere ciò che il destino, la vita e la natura le ha riservato.
Prepararsi ad esiti diversi: Affrontare un percorso di PMA significa sicuramente avere fiducia nel trattamento, ma anche essere consapevoli che il risultato potrà essere sia negativo che positivo, per alcune coppie può essere utile avere in mente un piano alternativo che in caso di insuccesso, può essere proseguire con il percorso, valutare nuove opzioni oppure prendersi un momento di pausa.
Evitare il continuo “check” del proprio corpo e il confronto su internet: Forum e gruppi on-line rappresentano un’ottima risorsa per poter condividere le proprie esperienze, ma diventa controproducente quando il suo utilizzo è finalizzato esclusivamente a confrontare i propri sintomi con quelli di altre donne, questo perché non ci sono sintomi oggettivi che possano predire l’esito del trattamento, in pratica ci sono gravidanze che si avviano senza che la donna se ne renda conto, gravidanze precedute da precisi segnali corporei e viceversa. Ogni esperienza è a se e quindi difficilmente confrontabile e in realtà la nostra mente lo sa, questo è il motivo per il quale spesso non ci si accontenta delle informazioni raccolte e si intensifica la ricerca al fine di verificarne la veridicità e l’accuratezza, si entra così in un circolo vizioso che invece di “rassicurare” in un senso o in un altro, genera e alimenta ulteriori ansie.
Molto importante è mantenere una routine, ovvero gestire il tempo in modo tale che le settimane di attesa non rappresentino un tempo fermo in cui l’unico pensiero è rivolto a quale sarà l’esito del trattamento, ma sia scandito anche da attività distraenti che esulino dal tema della PMA.
All’interno della relazione di coppia, è necessario evitare che tutti i dialoghi ruotino intorno al trattamento o all’infertilità. In questo momento, in particolare, si consiglia di arricchire la vita coniugale e apprezzare tutto quello che c’è di buono in ciò che circonda la coppia. È importante poi tenere a mente che ogni persona affronta le emozioni in modo differente, motivo per il quale può accadere che in coppia non ci si senta sempre in sintonia nelle varie fasi del percorso. In questo senso Il rispetto e la comprensione dell’altro sono aspetti fondamentali.
Infine la ricerca di supporto, intesa come capacità di stare in relazione con gli altri. La PMA tende ad essere un viaggio personale che si tende a non voler condividere con altri. Questo è comprensibile, soprattutto nei momenti di attesa in cui la coppia teme di essere invasa da domande, aspettative e modi di fare esterni che invece di sedare le ansie, le alimentano.
È molto importante però non isolarsi del tutto, perchè molto spesso l’isolamento accresce il senso di solitudine, può essere utile in questo momento tenere a mente solo quelle relazioni che risultino nutrienti per l’individuo e la coppia e che, a seconda delle esigenze personali, possano rappresentare in un momento cosi delicato una risorsa per potersi sfogare o al contrario per distrarsi dal percorso.