Come affrontare un altro fallimento a seguito del percorso di fecondazione assistita?

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La Rubrica “La posta di B-Woman” di settembre. Risponde la psicologa e psicoterapeuta Federica Faustini

Domanda

“Cara dottoressa, sono una donna di 38 anni che ha trovato la sua anima gemella forse un pò tardi, ma che desidera più di ogni cosa avere un figlio. Ho ritirato un altro risultato di beta negative. Sono disperata e inizio ad avere paura sul serio. Non so se è arrivato il momento di prendere decisioni drastiche, non so se è giusto continuare a sperare. Come faccio ad affrontare questa ennesima delusione? Mi può aiutare?”

Risposta

Risponde la Dr.ssa Federica Faustini psicologa e psicoterapeuta esperta nel supporto alle coppie infertili.

“Cara Signora comprendo il suo dolore e la sua delusione. Confrontarsi con il fallimento, magari l’ennesimo, è fonte di sofferenza. La sua domanda apre ad una serie di consigli per facilitare l’elaborazione del fallimento.

Ecco cosa è possibile fare:

•non giudicarsi: spesso quando un ciclo non raggiunge un esito positivo si tende ad utilizzare il termine fallimento in relazione a se stessi. Nell’ambito dell’infertilità è fondamentale che la coppia non consideri il fallimento come proprio o come esito negativo dei propri sforzi;

•comprendere i diversi modi di vivere il dolore: le emozioni negative, quali paura, tristezza, delusione, rabbia, sono tutte legittime ed accoglierle è fondamentale per poter poi recuperare le forze e decidere come proseguire, non è detto però che la coppia reagisca allo stesso modo. Ognuno è fatto da una sua personalità ed ha un proprio stile per gestire il dolore, è importante avere consapevolezza di questo, perché ci aiuta a capire come interpretazioni sbagliate possano creare i presupposti per un deterioramento del rapporto di coppia;

•prendersi del tempo: è importante concedersi del tempo per recuperare, liberare l’agenda e trovare un momento per se, per riprendersi e valutare le opzioni;

•essere auto-indulgenti: indipendentemente dal risultato è importante riconoscersi il merito di aver completato un ciclo, con tutti gli alti e bassi emotivi, l‘impegno fisico e mentale che questo ha comportato sia per la donna che per la coppia. Può essere un buon momento per concedersi tutto quello che non si sarebbe potuto fare qualora l’esito fosse stato positivo;

•concentrarsi su ciò che è andato bene: anche se il risultato finale è negativo, ci saranno probabilmente degli aspetti del ciclo che sono andati bene, è importante concentrarsi il più possibile sui piccoli traguardi raggiunti durante il percorso;

•la paura non è predittiva: talvolta dopo un risultato scoraggiante, la mente tende a catastrofizzare una situazione, succede spesso che al completamento di un ciclo non andato a buon fine, la donna dica frasi di questo tipo: “se non rimango incinta adesso, non ci rimarrò mai più”. Ogni volta che arriva un pensiero di questo tipo che crea disagio, è importante guardarlo, confutarlo (quali reali evidenze ci sono a favore di questo pensiero? È logico? Mi fa bene?) e sostituirlo con uno più realistico e positivo. Avrà un effetto benefico sul proprio stato emotivo”.


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