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Uno dei temi più frequenti affrontati in terapia dalle coppie che si sottopongono a trattamenti di fecondazione assistita è il rimpianto per non aver cercato di avere figli in età più giovane.

Questo rimpianto, vissuto come un’occasione mancata, può diventare una sorta di condanna, poiché la coppia percepisce l’impossibilità di tornare indietro e fare scelte diverse. Tuttavia, affrontare questo percorso dominato dal rimpianto può essere rischioso, poiché tende a bloccare la coppia in uno stato di stallo, dal quale è difficile uscire se non si cerca di rivedere la propria prospettiva di vita.

In questo articolo la Dott.ssa Valentina Berruti approfondisce l’argomento.

Scelte di vita e contesto sociale

È innegabile che la società odierna renda difficile per molti giovani formare una famiglia in tempi brevi. Assumersi la totale responsabilità di questa situazione può essere dannoso, poiché porta a un’illusione di controllo totale, che ovviamente non è realistica. Per questo motivo, è importante non attribuirsi tutta la colpa per le scelte fatte, le quali sono anche il risultato di un contesto sociale che spesso ritarda la possibilità di raggiungere un’indipendenza economica e di mettere su famiglia in tempi brevi.

Inoltre, non è sempre possibile trovare la persona giusta nei tempi biologici ideali per avere un figlio, e non possiamo biasimarci per questo. Fare un figlio nel momento sbagliato o con la persona sbagliata può essere altrettanto complicato, con il rischio di crescere dei figli in contesti familiari squilibrati, caratterizzati da conflitti e insoddisfazione per tutti i membri della famiglia.

Per questo motivo, anziché vivere nel rimpianto, le coppie che intraprendono il percorso della fecondazione assistita dovrebbero iniziare a rispettare la loro storia per quello che è.

Imparare a rispettare la propria storia

Nessuno può sapere se avere figli prima avrebbe reso il percorso più facile. Nessuno può prevedere come sarebbe stata la vita se avessimo fatto scelte diverse. È quindi più produttivo fermarsi un attimo, raccogliere e rispettare le scelte fatte, poiché sono quelle stesse scelte che ci hanno portato a essere le persone che siamo oggi.

Rinnegare la propria storia è una mancanza di rispetto verso se stessi, che potrebbe nascondere altre questioni non risolte. È fondamentale comprendere il significato di quel rimpianto, per poi metterlo da parte e andare avanti con la propria vita. Anche se le cose non stanno andando come avevamo previsto, non è detto che il futuro debba essere negativo. Anziché rimanere intrappolati nel rimpianto, sarebbe utile rispettare la propria storia, andare avanti con speranza e accettare la vita con la consapevolezza che siamo noi a dare valore alle cose che ci accadono.

Per tutti questi motivi, il lavoro in terapia deve essere orientato ad accogliere quel rimpianto, ma anche a definirne i confini, affinché non ostacoli un futuro che potrebbe rivelarsi sorprendentemente positivo.

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