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Molte coppie si chiedono se l’eiaculazione precoce possa influenzare la possibilità di concepire un bambino, spiega il consulente sessuale del centro B-Woman Christian Biondi Lenoci.

Ma che cos’è l’eiaculazione precoce?

“L’eiaculazione precoce, afferma il sessuologo, è una condizione caratterizzata dalla difficoltà nel controllare volontariamente l’eiaculazione, ovvero l’emissione di liquido seminale al raggiungimento dell’orgasmo. Esistono due principali tipi di eiaculazione precoce:

1.eiaculazione precoce primaria che è una disfunzione presente sin dall’inizio della vita sessuale del paziente e può essere legata a fattori psicologici come depressione, ansia, mancanza di fiducia o aspettative sessuali irrealistiche;

2.eiaculazione precoce secondaria che invece può insorgere improvvisamente e potrebbe essere correlata a fattori psicologici o fisici. Le cause fisiche includono:

  • bere troppo alcol;
  • infiammazione della ghiandola prostatica (prostatite);
  • infiammazione dell’uretra;
  • uno squilibrio ormonale che colpisce l’ossitocina, l’ormone luteinizzante, la prolattina o gli ormoni stimolanti la tiroide;
  • bassi livelli di serotonina o dopamina (neurotrasmettitori nel cervello).

A volte, poi precisa il Dr. Biondi Lenoci, l’eiaculazione precoce può avvenire in concomitanza con la disfunzione erettile. L’ansia di non essere in grado di mantenere un’erezione, infatti, può portare a quest’ultima”.

L’eiaculazione precoce ha dunque un impatto sulla fertilità maschile?

“Di per sé, afferma il consulente sessuale, l’eiaculazione precoce non ha un impatto diretto sulla fertilità maschile. Tuttavia può esserci bisogno di tenere in considerazione alcuni aspetti riguardo al momento dell’eiaculazione e alla quantità di sperma necessario per massimizzare le probabilità di concepimento. Per concepire in modo naturale, infatti, precisa il sessuologo, è necessaria una sufficiente quantità di sperma all’interno dell’apparato riproduttivo femminile. Quindi, se l’eiaculazione avviene molto rapidamente, all’inizio del rapporto sessuale, o l’eiaculato non entra nella cervice della donna, questo potrebbe creare alcuni problemi riproduttivi”.

E sull’intimità di coppia?

“Per molte coppie, l’eiaculazione precoce non è un grosso problema. Invece per altre può influenzare la relazione coniugale. Uno o entrambi i partner, infatti specifica l’esperto, evitano il sesso a causa dell’imbarazzo per l’eiaculazione precoce. In altri casi, poi, quest’ultima può causare sentimenti di bassa autostima, ansia, rabbia o depressione”.

Cosa fare dunque?

“La cosa fondamentale, conclude il Dr. Biondi Lenoci, è parlarne apertamente con il partner. Può essere un sollievo e aiutare a evitare sensi di colpa dannosi per la relazione di coppia. Invece, se sussiste un trauma sottostante o ci si sente a disagio nel discutere della questione con il partner, è consigliabile rivolgersi a uno specialista, come un sessuologo, uno psicoterapeuta o un medico, per affrontare il problema in modo appropriato. Con un approccio consapevole e una comunicazione sincera, infatti, è possibile costruire una relazione sana e soddisfacente”.

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I dolcificanti artificiali non calorici (NAS) o additivi alimentati, sono sostanze comunemente utilizzate in tutto il mondo come sostituti dello zucchero per il loro sapore dolce a basso potere calorico. Tra di essi, annoveriamo la stevia, l’aspartame, la saccarina, il sucralosio e l’eritritolo.

Queste sostanze – afferma la biologa nutrizionista del centro B-Woman Giorgia Cavallini – sono naturalmente presenti in numerose varietà di frutta, ma in quantità troppo basse per consentirne l’estrazione, motivo per il quale vengono ottenute chimicamente tramite fermentazione ad opera di lieviti e culture fungine selezionate.

In che modo l’uso inappropriato dei dolcificanti influisce negativamente sul microbiota intestinale?

Il consumo di NAS è sempre stato considerato sicuro e benefico a causa del loro basso contenuto calorico, ma i dati scientifici di supporto rimangono scarsi e controversi, precisa la biologa. Negli ultimi anni, infatti – continua l’esperta – sempre più studi comprovano come l’uso inappropriato di additivi alimentari possa influenzare negativamente la riposta glicemica e tolleranza al glucosio individuale attraverso l’induzione di alterazioni compositive e funzionali del microbiota intestinale.

Il microbiota intestinale è una popolazione complessa e dinamica di microrganismi che vivono nel tratto gastrointestinale umano e svolgono un ruolo importante nella salute e nella prevenzione delle malattie.
Le alterazioni della normale flora batterica e gli effetti gastrointestinali indesiderati indotti dall’uso improprio dei NAS sono attribuiti al fatto che queste sostanze vengono scarsamente assorbite a livello intestinale e di conseguenza, accumulandosi al suo interno, determinano un eccessivo richiamo di acqua per effetto osmotico con conseguente effetto lassativo. Inoltre, non venendo assorbite correttamente, possono essere fermentate ad opera dei microrganismi intestinale determinando formazione di gas e meteorismo.

Ma cosa c’entra tutto questo con la fertilità?

Studi scientifici recenti – conclude la Dr.ssa Cavallini – suggeriscono una forte correlazione diretta o indiretta tra il microbiota intestinale e la fertilità maschile e femminile.
Una flora batterica intestinale in equilibrio presenta un ruolo fondamentale nella regolazione dei livelli di ormoni sessuali e nel mantenimento di un normale microbiota vaginale, mentre un intestino disbiotico, ovvero in disquilibrio, è correlato all’insorgenza di uno stato pro-infiammatorio spesso associato all’infertilità.

Bibliografia:

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Fabozzi, G.; Rebuzzini, P.; Cimadomo, D.; Allori, M.; Franzago, M.; Stuppia, L.; Garagna, S.; Ubaldi, FM; Zuccotti, M.; Rienzi, L. Sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, microbiota intestinale e (in)fertilità umana: è tempo di considerare la triade. Celle 2022 , 11 , 3335.

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“La maggior parte delle persone che si avvicinano ad un trattamento di fecondazione assistita con donazione di gameti – afferma la psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman Valentina Berruti – hanno il timore che i figli nati con queste tecniche possano sentirsi diversi. Anzi a volte addirittura rifiutati da una società che ancora oggi nutre dei pregiudizi su questa modalità di venire al mondo”.

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