La Rubrica “La posta di B-Woman” di novembre. Risponde la psicologa e psicoterapeuta Valentina Berruti
La Rubrica “La posta di B-Woman” di novembre. Risponde la psicologa e psicoterapeuta Valentina Berruti
Molti genitori che hanno avuto il loro primo figlio naturale in età avanzata, si trovano a desiderare un secondo figlio.
La coppia vive l’infertilità come un profonda crisi personale a cui poi si aggiungono lo stress e la sofferenza che spesso accompagnano i percorsi di PMA.
La mindfulness è una disciplina che aiuta a riportare la mente nel momento presente, interrompendo il rimuginare verso un passato che non è più utile e un futuro che non si può conoscere.
“La disfunzione sessuale, spiega il consulente sessuale del centro B-Woman Christian Biondi Lenoci, è un disagio che priva l’individuo del desiderio rispetto alla pratica sessuale ma anche del piacere derivante dalla pratica o dall’immaginario legato all’attività sessuale”.
La figura dei donatori nei percorsi di fecondazione assistita con donazione di gameti può assumere diversi significati per chi ha una diagnosi d’infertilità che richiede l’utilizzo di gameti esterni ad uno o entrambi i membri della coppia.
Le Pesche sono un frutto conosciuto e coltivato fin dai tempi antichi nelle civiltà cinesi.
Il loro nome venne dato dagli antichi Romani che scoprirono questo frutto nelle zone della Persia da cui appunto il nome di Prunus persica
Le coppie che stanno attraversando una gravidanza da fecondazione assistita sia omologa che con donazione di gameti, spesso vivono un livello elevato di ansia e preoccupazione. L’incertezza legata all’esito della gravidanza, unita alle sfide affrontate durante il percorso di fecondazione assistita, possono contribuire a generare un senso di inquietudine che è spesso difficile da gestire.
Molti pazienti che eseguono dei trattamenti di fecondazione assistita hanno difficoltà a parlare della loro esperienza con amici e parenti per la paura di essere giudicati, afferma la psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman Valentina Berruti.
Durante l’estate la scelta di sottoporsi a un trattamento di fecondazione assistita non presenta controindicazioni, lasciando spazio a una libera decisione da parte delle coppie, afferma la psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman Federica Faustini.
“Questa scelta spesso si rivela combattuta, poiché da un lato c’è il desiderio di concedersi una pausa, di staccare la spina e distogliersi dai trattamenti per godersi un periodo di decompressione e distrazione. Dall’altro lato, però, sorge la preoccupazione di perdere tempo prezioso nella realizzazione del progetto genitoriale”.
“Alcune coppie – continua la psicologa – hanno avuto tentativi precedenti “incastrati” in una routine frenetica, e per loro l’estate potrebbe rappresentare il momento ideale per un nuovo sforzo. Con i ritmi rallentati e meno impegni, aumentano le possibilità di dedicare tempo ed energia esclusivamente al progetto di diventare genitori.
Al contrario, altre coppie preferiscono sfruttare le ferie estive per prendersi una pausa, ricaricare le energie e affrontare un nuovo trattamento a settembre con rinnovata forza.
La decisione di intraprendere o meno un percorso di fecondazione assistita – sottolinea la Dr.ssa Faustini – è una scelta personale, senza una risposta “giusta” o “sbagliata”, ma piuttosto legata ai bisogni e alle esigenze specifiche della coppia”.
“È fondamentale che la coppia si ascolti attentamente e si ponga delle domande importanti, aggiunge l’esperta. Prima di tutto si deve chiedere se è mentalmente e fisicamente pronta per affrontare un altro trattamento oppure prevale la stanchezza. Condizione, quest’ultima, che porta entrambi i partner a sentirsi più fragili, meno motivati e pessimisti, rendendo più faticoso affrontare un nuovo ciclo di trattamenti. In questi casi, precisa la psicoterapeuta, la pausa estiva può diventare un’opportunità psicologica per prendersi cura di sé stessi ma soprattutto per ritrovarsi come coppia. Infatti, conclude la Dr.ssa Faustini, potrà essere un’occasione per condividere momenti di qualità insieme, distanziarsi dalle fatiche accumulate e recuperare l’energia necessaria per affrontare un nuovo ciclo con rinnovata resilienza”.