Numerosi studi hanno dimostrato che prima di iniziare un percorso di PMA, è consigliabile modificare il proprio stile di vita, sia in termini di alimentazione, che di sport e attività fisica.
Numerosi studi hanno dimostrato che prima di iniziare un percorso di PMA, è consigliabile modificare il proprio stile di vita, sia in termini di alimentazione, che di sport e attività fisica.
Molte persone che ricevono una diagnosi di infertilità affrontano sentimenti intensi di dolore e frustrazione, spiega la psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman Valentina Berruti
La biologa nutrizionista del centro B-Woman Silvia Vasconi risponde alle vostre domande: “Perché è complicato perdere i kg durante la stimolazione o in gravidanza?”
La Rubrica “La posta di B-Woman” di febbraio. Risponde il consulente sessuale del centro B-Woman Christian Biondi Lenoci
Le arance – spiega la biologa e nutrizionista del team B-Woman del centro Genera Veneto, Elisabetta Bordignon – sono potenti frutti ad azione antiossidante e rimineralizzante, utili anche durante il percorso di PMA.
La fecondazione assistita con donazione di gameti – spiega la psicologa e psicoterapeuta esperta in Procreazione Medicalmente Assistita del centro B-Woman Valentina Berruti – in Italia è legale dal 2014 e questo, da un punto di vista psicologico, è un tempo brevissimo per considerare questa pratica medica come conosciuta, riconosciuta e accolta tranquillamente dalla maggior parte delle persone.
L’intimità di coppia può essere profondamente compromessa durante i percorsi di fecondazione assistita.
“Nel primo trimestre di gravidanza, spiega la biologa nutrizionista del centro B-Woman Giulia Raponi, la composizione microbica intestinale è simile a quella delle donne sane e non incinte. Tuttavia, dal primo al terzo trimestre, la composizione del microbiota intestinale cambia radicalmente. Questi cambiamenti sono caratterizzati da una maggiore abbondanza di membri dei phyla Actinobacteria e Proteobacteria, nonché da una riduzione della ricchezza individuale.
Inoltre, i livelli di Faecalibacterium, un batterio produttore di butirrato con attività antinfiammatoria, che è ridotto nei pazienti con sindrome metabolica, sono significativamente ridotti nel terzo trimestre di gravidanza”.
“Uno studio in cui i probiotici sono stati somministrati a donne incinte 14 giorni prima del cesareo – spiega la Dr.ssa Raponi – ha rivelato una modulazione del microbiota infantile, il che implica un effetto materno precoce sul microbiota della prole (Rautava et al., 2012a).
Inoltre, è stato ipotizzato che l’esposizione microbica durante la gravidanza possa essere di grande importanza per prevenire le malattie allergiche nella prole”.
“In gravidanza quindi, conclude la Dottoressa, si può lavorare in maniera mirata con il fine di favorire il corretto equilibrio del microbiota intestinale che sempre più studi dimostrano essere cruciale per la prevenzione delle infezioni vaginali, che possono aumentare il rischio di rottura prematura/pretermine delle membrane (prom e pprom) e mettere a rischio la salute della mamma e del nascituro”.
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Molte persone che si sottopongono a trattamenti di fecondazione assistita dopo i 40 anni, si interrogano se sia giusto diventare genitori a questa età.