ll disturbo da binge-eating (binge-eating disorder, disturbo dal alimentazione incontrollata) è un disturbo della nutrizione e dell’alimentazione caratterizzato da abbuffate analoghe a quelle della bulimia, ma che non vengono seguite da pratiche di eliminazione o compensazione.
In cosa consiste il disturbo da binge -eating
Il motore che è alla base di questa problematica risiede nel reagire agli stimoli emotivi che non hanno a che fare con la fame (rabbia, tristezza, frustrazione, noia) attraverso il cibo, questo perché almeno in una fase iniziale l’atto del mangiare genera piacere e sollievo. Non solo, questo modo di fare genera una credenza che ci porta a mantenere quel particolare comportamento. Ad esempio, se ci piace il cioccolato e ci sentiamo soli e tristi, potrebbe sorgere in noi un pensiero, come: “perché non mangiare del cioccolato? Potrei sentirmi meglio!”. Così, mangiamo il cioccolato, ci sembra gratificante e, nel fare ciò, fissiamo nella nostra mente che se ci sentiamo soli e tristi, abbiamo bisogno di mangiare del cioccolato per sentirci meglio.
Qual è il problema alla base del disturbo da binge-eating?
Il problema è che le iniziali sensazioni positive generate dall’abbuffata sono effimere, dopo poco infatti compare il senso di colpa e di vergogna per aver mangiato troppo. Inizia quindi un circolo vizioso, per cui si tenta di recuperare attraverso diete drastiche e restrittive il controllo sull’alimentazione e sul peso il quale di norma è completamente perduto durante i periodi di abbuffate. Studi di laboratorio hanno dimostrato che la tendenza ad abbuffarsi è una conseguenza abituale di periodi di restrizione dietetica prolungata.
Come può la mindful eating spezzare il circolo vizioso della fame emotiva?
La mindful eating si pone come una via molto valida per prendere di mira questo tipo di circoli viziosi che alimentano la fame emotiva, offrendo la possibilità di riconoscere l’innescarsi del loop. Attraverso un vasto bagaglio di tecniche insegna a riconoscerli in tempo per non entrarvi o ad uscirne fuori, una volta che si sono innescati. Ogni volta che si spezza un circolo vizioso come quello visto precedentemente, la cattiva abitudine a consolarsi col cibo si indebolisce, per lasciare spazio a modalità più sane per farvi fronte.Oltre a ciò, studi sul protocollo MB-EAT (Mindfulness Based-Eating Awereness Training) dimostrano che, se utilizzato in psicoterapia, anche 4 mesi successivamente al termine del protocollo, il 95% degli individui affetti da Binge non soddisfa più i criteri del disturbo alimentare (Kristeller et al., 2012)