Rispondiamo alle vostre domande: per chi ha insulino-resistenza: è meglio il gelato ad acqua o anche il gelato fatto con latte di capra? Risponde la biologa nutrizionista B-Woman di Umbertide Martina Deleuse.
“L’obiettivo da centrare nella composizione dei pasti di ogni giornata alimentare, spiega la biologa nutrizionista Martina Deleuse, è quello di bilanciare il carico glicemico ed insulinemico di ognuno di loro abbinando in maniera corretta i nutrienti e soprattutto bilanciandoli tra di loro, sia per un paziente insulino-resistente che per un paziente con un buon metabolismo del glucosio ai fini della prevenzione”.
Che differenza c’è tra gelato alla frutta e gelato alle creme?
“Nel caso specifico del gelato – continua la nutrizionista bisogna partire dall’analizzare la sua composizione in macro-nutrienti e dividere le tipologie di gelato essenzialmente in due categorie: gelato alla frutta e gelato alle creme.
Il gelato alla frutta può essere prodotto con latte o senza, molto simile ad un sorbetto quindi, e sempre con l’aggiunta di zucchero.
Il gelato alle creme è anch’esso prodotto con l’aggiunta di latte e/o panna e con aggiunta di zucchero.
Il paziente insulino-resistente quale gelato deve scegliere?
“Per un paziente insulino-resistente – sottolinea la Dr.ssa Deleuse – è sicuramente importante controllare l’introito di zuccheri, soprattutto semplici, nel singolo pasto. Il gelato è di per sè ricco di zuccheri semplici, molto biodisponibili”.
Il gelato ad acqua non rappresenta una buona soluzione!
“Poiché l’aggiunta di acqua invece che di una fonte di grassi come quelli naturalmente presenti nel latte, anche di capra, renderebbe più disponibili gli zuccheri per il nostro organismo e quindi quello che otterremo sarà un innalzamento molto veloce della glicemia, che condurrà ad un rapido rilascio dell’insulina e di conseguenza a delle difficoltà metaboliche per il paziente insulino-resistente”.
Vediamo perché è meglio il gelato fatto con latte di capra
“La scelta di un gelato preparato con latte vaccino o di capra e/o con l’aggiunta di panna, continua l’esperta, rappresenta una soluzione migliore in termini di impatto metabolico della pietanza sul nostro organismo in quanto la presenza dei grassi e delle proteine contenuti nel latte/panna andranno a schermare gli zuccheri presenti nella preparazione, rendendoli meno disponibili, e ne rallenteranno l’assorbimento permettendo al paziente sia insulino-resistente che in fisiologia di gestire in modo migliore la grande quantità di glucosio assunta”.
Anche la scelta del gusto è importante in un paziente insulino-resistente?
Considerando quando detto, conclude la Dr.ssa Deleuse, anche la scelta del gusto del gelato sarà fondamentale poiché in un gelato alla frutta il contenuto in zuccheri sarà sicuramente più alto rispetto ad un gelato gusto “creme”, prevedendo quest’ultimo nella lista ingredienti anche l’aggiunta di panna, uova ed altri ingredienti che aiutano a stabilizzare il carico glicemico ed insulinemico della preparazione”.
E mi raccomando, sempre artigianale!