Il percorso di fecondazione assistita (PMA) prevede l’utilizzo di farmaci mirati la cui somministrazione ha una durata diversa a seconda delle fasi del trattamento.
La terapia è spesso accompagnata a disturbi, quali il gonfiore all’addome e al seno, stanchezza, ritenzione idrica alle gambe e lievi mal di testa.
“Una delle preoccupazioni che affligge la maggior parte delle donne che intraprendono un percorso di PMA – spiega la biologa nutrizionista del team B-Woman Giorgia Cavallini – è l’aumento di peso. Però, aggiunge la nutrizionista, l’incremento ponderale segnato sulla bilancia deve essere contestualizzato nella sua interezza: l’aumento di peso, di fatto, è spesso dovuti ai cataboliti, ovvero le scorie metaboliche e tossine, che si accumulano durante l’assunzione dei farmaci propedeutici alla PMA e che possono generare un ristagno dei liquidi a livello interstiziale provocando la sensazione di gonfiore e, di conseguenza, l’aumento di peso”.
Alimentazione durante la PMA
“Al fine di prevenire, gestire e/o minimizzare i disturbi menzionati, continua l’esperta, durante la terapia ormonale può essere utile seguire un regime alimentare a sostegno dell’attività del fegato, l’organo chiave per la detossificazione dell’organismo e l’equilibrio ormonale.
In generale, durante un ciclo di PMA, bisognerebbe:
•mangiare possibilmente cibi freschi a discapito dei prodotti confezionati, processati e raffinati ricchi di conservanti e additivi;
•ridurre il consumo di zuccheri semplici;
•aumentare il consumo di verdure amare per le loro proprietà epato-protettrici;
•garantire l’apporto di grassi “buoni” fonte di acidi grassi omega-3 per le loro proprietà anti-infiammatorie”.
Altri consigli pratici
“Oltre all’alimentazione, sottolinea la Dr.ssa Cavallini, anche lo stile di vita può aiutare a gestire al meglio gli effetti collaterali relativi alla somministrazione dei farmaci”.
“È consigliato, infatti, conclude la dottoressa, insieme ad una corretta e sana alimentazione, associare al percorso di PMA:
•Attività fisica: in quanto aiuta molto a contrastare il ristagno dei liquidi. È sconsigliato andare in palestra o svolgere dell’esercizio fisico intenso, ma è possibile e consigliato camminare ogni giorno per circa 40 minuti durante la terapia per il pick-up.
•Eventuali sedute settimanali di linfodrenaggi con metodo Vodder/Leduc: effettuato da esperti fisioterapisti che, agendo sulle stazioni linfatiche, evita il ristagno di liquidi e di tossine nei tessuti prevenendo il gonfiore durante la stimolazione e per le due settimane immediatamente successive, aiutando fisiologicamente il tuo corpo a sgonfiarsi prima.
•Eventuali sedute di osteopatia viscerale e agopuntura: che aiutano a gestire disfunzioni organiche e a migliorare l’irrogazione sanguigna dei follicoli”.