La figura dei donatori nei percorsi di fecondazione assistita con donazione di gameti può assumere diversi significati per chi ha una diagnosi d’infertilità che richiede l’utilizzo di gameti esterni ad uno o entrambi i membri della coppia.
“Per questo motivo, spiega la psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman Valentina Berruti, nei percorsi di supporto psicologico è un tema da affrontare per comprendere se quella famiglia sta elaborando in maniera costruttiva il lutto biologico. È infatti fondamentale comprendere – prosegue la psicologa – che cosa suscita nella coppia l’entrata di un terzo (il donatore o la donatrice) che nella maggior parte dei casi sono anonimi ma non per questo non vengono investiti di significati e sentimenti che vanno approfonditi”.
L’importanza del supporto psicologico per far capire alla coppia come percepire al meglio la figura del donatore
“Se ad esempio – spiega l’esperta – il donatore viene investito di invidia per la sua fertilità è fondamentale fermarsi per comprendere dove il partner infertile è nel processo di accettazione della propria condizione come individuo incapace di generare con i propri gameti. Questa consapevolezza è fondamentale perché pone le base del modo in cui costruirà la relazione genitoriale. Se, infatti, il donatore è una figura scomoda è di fondamentale importanza comprenderne il significato per evitare di ritrovare queste emozioni nella relazione con i figli che nascono con questa tecnica. Spesso il problema deriva da pregiudizi interiorizzati che fanno credere che si è genitori solo se esiste un legame genetico”.
Il consiglio della psicologa
“Comprendere, quindi, dove inserire la figura dei donatori all’interno del proprio mondo psichico e del progetto genitoriale da donazione di gameti – conclude la Dr.ssa Berruti – è il primo passo per porre basi di una genitorialità equilibrata in cui la figura dei donatori si inserisce in un contesto di gratitudine e questo è fondamentale per far sentire veramente accolti tutti i figli che nascono con questa tecnica. È infatti un atto di grande responsabilità e di amore da cui tutte le famiglie che si apprestano a fare questa scelta non dovrebbero esimersi”.