La Rubrica “La posta di B-Woman” di luglio. Risponde la psicologa e psicoterapeuta Valentina Berruti
Domanda
Salve Dottoressa, a seguito di tanti tentativi di fecondazione assistita omologa, il medico ci ha proposto la fecondazione con donazione di ovocita. Questa proposta mi ha davvero scioccata perché mi fa pensare che mio marito farà un figlio con un’altra donna. Come posso accettare questa opportunità?
Risposta
Risponde la Dr.ssa Valentina Berruti psicologa e psicoterapeuta esperta nel supporto alle coppie infertili.
Salve Signora, comprendo il dolore che è più che normale quando si termina un percorso di fecondazione omologa. La sua domanda apre tante riflessioni che nascono in primis dal fatto che non ha ancora molte informazioni sulla fecondazione con donazione di gameti e quindi i suoi pensieri sono frutto di una mancata conoscenza della tecnica. Quando ci si avvicina a questa possibilità è infatti importante valutarla informandosi, eliminando i pregiudizi che non sono altro che delle conoscenze superficiali sull’argomento. Un eventuale figlio nato con ovodonazione non sarebbe, infatti, il figlio di suo marito e della donatrice ma vostro, in quanto la donatrice non ha alcuna intenzione di essere genitore. La genitorialità parte da un desiderio e da una intenzione e non ha nulla a che vedere con il legame biologico. Il suo pensiero parte da quello che noi chiamiamo lutto biologico che va approfondito in un percorso di sostegno psicologico in cui si valuterà se questa diversità potrà essere accettata nel proprio sistema familiare. Il mio consiglio è , quindi, fermarsi un attimo, accogliere il dolore di questa perdita e approfondire l’argomento affinché qualsiasi scelta venga fatta con consapevolezza e senza pregiudizi.