Ripetuti fallimenti in PMA: quando bloccano il trattamento successivo

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La fecondazione assistita è una tecnica che può richiedere numerosi tentativi prima di arrivare a raggiungere un risultato e può verificarsi un fenomeno che nella pratica clinica viene definito di “blocco” di “congelamento”, afferma Valentina Berruti psicologa e psicoterapeuta del centro B-Woman.

Che cos’è?

“Sono quei casi – continua la psicologa – in cui la coppia ha degli embrioni congelati ma non riesce a capire quando eseguire il transfer per vari motivi che, solitamente, nascondono il timore di un ulteriore fallimento. In pratica, il timore di affrontare un esito negativo mette queste coppie in una situazione di stallo dalla quale si fa fatica ad uscire. Il profilo di queste coppie è caratterizzato da persone che da anni sono nel percorso di fecondazione assistita e che per molto, troppo tempo, hanno sperimentato soltanto insuccessi”.

Cosa fare in questi casi?

“In questi casi – continua la Dr.ssa Berruti – il consiglio è comprendere il significato profondo di questi momenti che possono avere anche una funzione positiva nel caso in cui non si protraggano per un tempo indefinito. Alcune persone, infatti, durante il percorso di sostegno psicologico sentono il bisogno di questa fase di inattività per riprendersi dalle fatiche precedenti, per altri, invece, potrebbe nascondere una paura più radicata che va accolta analizzandone il significato profondo. Il timore dell’esito negativo è più che normale in chi ha sperimentato solo insuccessi ma è necessario comprendere che la paura non può e non dovrebbe bloccare se si dà valore a quel tentativo come opportunità e non come ulteriore fallimento. In questi casi è fondamentale lavorare sulla speranza e concentrarsi sull’opportunità che si ha e che si deve affrontare perché a volte la vita può sorprenderci anche quando avevamo dato per scontato un esito negativo”.

“Nei casi più complessi – conclude l’esperta – potrebbe essere utile darsi la forza rileggendo un passo del bellissimo libro “Dune” di Frank P. Herbert del 1965 in cui viene presentata la litania contro la paura: Non devo avere paura. “La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sè l’annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. La dove andrà la paura non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò”.


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