Il nostro metodo

B-Woman offre dei percorsi nutrizionali elaborati secondo i principi dell’Alimentazione Funzionale e Bioterapia Nutrizionale® inquadrando il paziente in base alla sua costituzione/biotipo e in relazione a questo propone:

  • l’impiego di specifiche categorie funzionali di alimenti ideali per la costituzione della paziente o il tipo di percorso medico che sta effettuando in un determinato momento (es. stimolazione ormonale, trattamento chemioterapico etc.);
  • specifiche combinazioni di alimenti in un pasto in modo da agevolare la funzionalità ed il lavoro di alcuni organi (es. verdura cruda in abbinamento alla carne per agevolare la funzionalità renale) e creare sinergie dei nutrienti tra loro. Particolare attenzione sarà prestata alla gestione dell’equilibrio glicemico del pasto in quanto l’effetto pro-infiammatorio e pro-ossidante di un consumo sbilanciato di carboidrati è ormai noto. Ciò accade perché i carboidrati alimentari, in particolare i carboidrati semplici come fruttosio e glucosio, promuovono la sintesi de novo degli acidi grassi liberi (FFA) nel fegato generando lipotossicità (1)(PMID: 25514388) ma anche perché possono favorire l’iperinsulinemia, che rappresenta la principale anomalia che porta a infiammazione sistemica (2) (PMID: 34360563). La gestione del carico glicemico del pasto avviene mediante
    1.  il consumo di carboidrati complessi a basso indice glicemico come cereali integrali o cereali antichi ricchi di fibre,
    2.  il quantitativo totale di carboidrati del singolo pasto,
    3.  la presenza e la percentuale degli altri tre macronutrienti diversi dai carboidrati presenti nel pasto (grassi, proteine, fibre)(3) (4)(PMID: 27686693, PMID: 31756065).
  • Specifiche modalità di cottura poiché una corretta preparazione degli alimenti costituisce il presupposto indispensabile per sfruttarne le possibilità nutrizionali e terapeutiche (es. un alimento ripassato in padella con olio EVO non avrà le stesse proprietà dello stesso alimento consumato lesso). Inoltre, ultime evidenze scientifiche dimostrano come Il metodo di cottura degli alimenti sembra influenzare drammaticamente i processi infiammatori (5)(PMID: 25172739). Ad esempio, è ormai noto come durante la cottura a calore elevato in condizioni “asciutte” (es. cottura alla griglia oppure le cotture degli alimenti industriali) possano formarsi composti pericolosi denominati prodotti finali della glicazione avanzata “AGE” correlati all’insorgenza di numerose patologie come quelle neurodegenerative (6) (PMID: 26178030). Inoltre, la maggior parte degli AGE alimentari sfuggono alla digestione e all’assorbimento, finendo direttamente nel colon, dove sembrano modificare il metabolismo locale del microbiota e modulare l’integrità della barriera intestinale e la sua l’infiammazione (7) (PMID: 30678161).
  • L’impiego frequente di aromi e spezie che non solo insaporiscono le pietanze consentendo l’impiego irrisorio di sale ma possiedono anche innumerevoli proprietà terapeutiche (8)(PMID: 29370858). Oggi i nutraceutici derivati ​​dalle spezie sono stati ampiamente studiati nella prevenzione e nel trattamento degli stati infiammatori (8)(PMID: 29370858). Tra le spezie più utilizzate, alcune di origine orientale, ma sempre più presenti nelle cucine di tutto il mondo, sono la curcuma, lo zenzero e il peperoncino (9)(10) (11)(PMID: 26927041, PMID: 32954562, PMID: 24211679).
  • Specifiche tempistiche per il consumo di alcuni alimenti (es. la verdura cruda sempre ad inizio pasto oppure la pasta principalmente a cena);

Ognuna di queste scelte è motivata da ragioni legate alla corretta funzionalità degli organi e volta all’equilibrio del carico glicemico dei pasti in modo da non avere squilibri glicemici durante la giornata.Ad esempio, nel caso di pazienti in sovrappeso che richiedano di dimagrire, più che sulle calorie, si agirà sull’attivazione metabolica con un’alimentazione mirata ad una perdita di centimetri lungo le circonferenze, soprattutto sull’addome, piuttosto che ad una “semplice” diminuzione di peso sulla bilancia. Questo tipo di alimentazione può rivelarsi molto utile anche per essere accompagnati in fasi specifiche della propria vita come la gravidanza o la ricerca di una gravidanza. Numerosi studi, infatti, dimostrano come la salute riproduttiva sia strettamente correlata ad una corretta alimentazione e come problematiche quali sovrappeso, sottopeso e insulinoresistenza possano influenzare negativamente l’ottenimento di una gravidanza. In quest’ultimo caso, sarà volta a:

  1. gestire il ripristino del microambiente intestinale,
  2.  mantenere l’equilibrio ormonale,
  3. aumentare l’apporto antiossidante,
  4. supportare il sistema immunitario,
  5. ridurre degli stati infiammatori,
  6. gestire dell’equilibrio glicemico e acido-base.

 

OBIETTIVO

L’obiettivo è quello di accompagnare i pazienti in un percorso educativo e motivazionale durante una specifica fase della loro vita e lasciare loro delle buone abitudini alimentari che Li aiuteranno sia a mantenere il risultato ottenuto che ad incrementare il proprio stato di benessere generale, senza mai dimenticare che il cibo è anche piacere e convivialità.

Ricorda… Mangiare nel modo giusto non solo aiuta a prevenire la malattia, ma genera anche la salute e un senso di benessere fisico e mentale!

Non devi mangiare di meno, devi solo mangiare meglio!

(Anonimo)

Bibliografia
  1. The role of dietary sugars and de novo lipogenesis in non-alcoholic fatty liver disease. Moore, B., Gunn, P. e Fielding, B. s.l. : Nutrients, 2014. DOI: 10.3390/nu6125679.
  2. Hyperinsulinemia and Its Pivotal Role in Aging, Obesity, Type 2 Diabetes, Cardiovascular Disease and Cancer. Janssen, J. s.l. : International Journal of Molecular Sciences, 2021. DOI: 10.3390/ijms22157797.
  3. Carbohydrates and insulin resistance in clinical nutrition: Recommendations from the ESPEN expert group. Barazzoni, R., et al. s.l. : Clinical Nutrition, 2016. DOI: 10.1016/j.clnu.2016.09.010.
  4. Dietary support in insulin resistance: An overview of current scientific reports. Golabek, D. G. e Regulska-Ilow, B. s.l. : Advances in Clinical and Experimental Medicine, 2019. DOI: 10.17219/acem/109976.
  5. Advanced glycation end products, physico-chemical and sensory characteristics of cooked lamb loins affected by cooking method and addition of flavour precursors. Roldan, M., et al. s.l. : Food Chemistry, 2015. DOI: 10.1016/j.foodchem.2014.07.100.
  6. Dietary advanced glycation end products and their role in health and disease. Uribarri, J., et al. s.l. : Advances in Nutrition, 2015. DOI: 10.3945/an.115.008433.
  7. Dietary Advanced Glycation End Products: Digestion, Metabolism and Modulation of Gut Microbial Ecology. Snelson, M. e Coughlan, M. s.l. : Nutrients, 2019. DOI: 10.3390/nu11020215.
  8. Chronic diseases, inflammation, and spices: how are they linked? Kunnumakkara, A., et al. s.l. : Journal of Translational Medicine, 2018. DOI: 10.1186/s12967-018-1381-2.
  9. Curcumin and Health. Pulido-Moran, M., et al. s.l. : Molecules, 2016. DOI: 10.3390/molecules21030264.
  10. Ginger (Zingiber officinale Rosc.) and its bioactive components are potential resources for health beneficial agents. Zhang, M., et al. s.l. : Phytotherapy Research, 2020. DOI: 10.1002/ptr.6858.
  11. Mechanisms and clinical uses of capsaicin. Sharma, S. K., Vij, A. S. e Sharma, M. s.l. : European Journal of Pharmacology, 2013. DOI: 10.1016/j.ejphar.2013.10.053.

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