Cosa significa fallimento dell’impianto embrionario?
A seguito di un trasferimento di un embrione in un trattamento di IVF – spiega Danilo Cimadomo, coordinatore scientifico dei centri Genera – può avvenire che questo embrione non si impianta e quindi non risulti nella BHCG positiva e nella visualizzazione di una camera gestazionale in seguito. Questo può essere dovuto sia a cause embrionali, quali per esempio le aneuploidie cromosomiche o l’impossibilità di un embrione di raggiungere lo stadio di blastocisti, o a problemi endometriali quindi proprio di ricettività dell’endometrio di un embrione trasferito.
Quali e quante sono le coppie che rientrano realmente in questa casistica?
Esiste una categoria di pazienti che vengono definite RIF (Repeated Implantation failure), sono pazienti che hanno avuto l’assenza di impianto dopo il trasferimento convenzionalmente si dice di almeno tre embrioni in tre Transfer successivi. Si stima un 10/15% di incidenza tra le donne che accedono ad un trattamento di IVF. Recentemente, però, è stato pubblicato un lavoro su Fertility and Sterility da un grande gruppo americano che ha dimostrato che, qualora noi riusciamo a trasferire almeno tre blastocisti euploidi in transfer successivi – e quindi ad escludere il problema embrionale, in quanto la blastocisti euploide è il migliore embrione che possiamo trasferire – le pazienti che non ottengono la gravidanza si riducono al 5%. Quindi, probabilmente, quel 10/15% di incidenza di Rif nella popolazione di donne infertili è sovrastimato, potrebbe essere un 5/10% .