Covid-19, alimentazione e stili di vita: i fattori di rischio

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Covid-19, alimentazione e stili di vita: i fattori di rischio

“Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo” è ciò che diceva Ippocrate circa 2400 anni fa ma mai come ora sembra essere attuale.

Sempre più studi stanno confermando la correlazione tra stile di vita, alimentazione e la probabilità, una volta contratto il virus SARS-COV-II, di sviluppare la patologia correlata COVID-19.

Ma quali sono i fattori di rischio per il peggioramento del quadro clinico e la necessità eventuale di ventilazione assistita?

  • lpertensione nel 23,7% dei casi
  • Diabete (tipo I/II) nel 16,2% dei casi
  • Malattie coronariche nel 5-8% dei casi
  • Malattie cerebrovascolare nel 2-3% dei casi
  • Fumo (il 16,9% dei casi gravi ha dichiarato di aver fatto uso di tabacco rispetto all’11,8% dei casi meno gravi)
  • Obesità, che influisce negativamente sulla funzionalità polmonare e rende la ventilazione più difficile.

Dunque, esistono dei fattori che possono predisporre un individuo piuttosto che un altro all’insorgenza della patologia correlata COVID-19 e al peggioramento del quadro clinico.

Cosa è possibile fare?

Oltre ad utilizzare misure preventive e protettive nei confronti di questo virus quali:

  • corretta igiene personale;
  • continuo lavaggio delle mani;
  • distanza di sicurezza

E’ importante investire nel proprio stato di salute iniziando da:

  • corretta alimentazione;
  • giusta attività fisica

in quanto svolgono entrambe un ruolo chiave nella risposta immunitaria. Dipende proprio dal tipo di risposta che il nostro organismo mette in atto il tipo di reazione che potremmo avere in caso di infezione da SARS-COV-II.

Qual è il razionale?

Un’alimentazione sana ed equilibrata aiuta a:

  • ripristinare e mantenere il giusto Microbiota Intestinale, ossia l’insieme di microorganismi che colonizzano il nostro intestino, che ha un ruolo importantissimo nella modulazione del sistema immunitario e che si è visto essere fondamentale per prevenire allo sviluppo della polmonite da infezione batterica secondaria;
  • garantire i giusti macronutrienti, micronutrienti e fitonutrienti che forniscono gli antiossidanti e i nutrienti anti-infiammatori, tra cui beta-carotene, vitamina C, vitamina E, e composti polifenolici, che modulano le funzioni immunitarie, in particolare, la vitamina D per il suo noto ruolo nella regolazione della risposta antinfiammatoria.
  • Mantenere il giusto peso forma e prevenire il sovrappeso e obesità dato l’impatto dell’obesità sulla funzione polmonare. L’obesità, infatti, è associata ad una riduzione del volume della riserva espiratoria e della capacità funzionale del sistema respiratorio. Nei pazienti con aumento dell’obesità addominale, la funzione polmonare è ulteriormente compromessa dalla ridotta escursione diaframmatica, rendendo più difficile la ventilazione. Inoltre, un aumento delle citochine infiammatorie associate all’obesità può predisporre l’organismo all’infezione da parte di virus o batteri e contribuire all’aumento della morbilità associata all’obesità nelle infezioni COVID-19.

Fonti:


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